Consigli per una vacanza a due ruote | Pirelli

Consigli per una vacanza a due ruote

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Sarebbe esercizio lungo e ozioso quello di racchiudere dentro un elenco tutti gli aggettivi che duecento anni di esistenza hanno attribuito alla bicicletta. La bici è utile ed ecologica, eroica e gioiosa, dinamica e portentosa, e si potrebbe continuare all'infinito, spaziare dall'epica al romanticismo, dalla tecnica alla meccanica. Se però uno volesse, con un po' di audacia, scegliere l'attributo che meglio identifichi la rivoluzione introdotta dal velocipede nelle nostre vite quotidiane, questo dovrebbe necessariamente avere a che fare con la versatilità. La bicicletta infatti è tante cose, ma è soprattutto versatile. La bicicletta ha azzerato la distanza tra mezzo di trasporto, strumento di svago e attrezzo da allenamento, riunendoli tutti nella sua poliedrica silhouette. In sella a una bici si va a scuola e a lavoro, si scalano le montagne del Tour de France e le colline dietro casa. In sella a una bici, in certi casi in sella alla stessa bici, ci si allena per le competizioni di resistenza più dure al mondo e, più frequentemente, ci si rilassa andando in vacanza. 

PZeroVeloVi proponiamo allora alcuni consigli utili per una vacanza a due ruote, sia essa dinamica o immaginata, sia che le due ruote si trovino tra voi e l'asfalto sia che stiano in mezzo tra voi e le nuvole.

DOVE DORMIRE - Andare in vacanza in bicicletta è una scelta economica, pulita e in netta crescita. Se fino a qualche anno fa si trattava di una scelta decisamente alternativa, coraggiosa, riservata ai pochi che fossero disponibili ad affrontare le enormi difficoltà logistiche legate agli spostamenti in bici, oggi le cose (almeno alcune) sono cambiate. 

Il primo passo per l'organizzazione di una vacanza a due ruote è ovviamente la selezione del percorso, la cui lunghezza e le cui difficoltà altimetriche devono essere adeguate al livello di allenamento dei viaggiatori e alla loro familiarità con l'esercizio del ciclismo turistico. Documentarsi prima della partenza e raccogliere quante più news possibili sui luoghi da visitare è necessario per viaggiare in totale sicurezza riducendo al minimo gli imprevisti. Fondamentale, per esempio, è accertarsi che i percorsi selezionati siano dotati di una pista ciclabile e che siano adeguati alle caratteristiche della propria bici (city-bike, bici da corsa, mountain bike o e-bike in caso di vacanza sostenibile). In questa fase dell'organizzazione della propria vacanza, può essere decisivo l'apporto di un'app che registri i km da percorrere o di un portale come bikeitalia.it, che oltre a dettagliate guide per neofiti del cicloturismo offre anche una serie di mappe (dell'Italia e internazionali) preziose per tutti i tipi di ciclisti. In questo modo è possibile verificare quale parte del proprio percorso sia coperta da piste ciclabili e quale invece da strade locali poco trafficate, e quale sia il tipo di fondo stradale, se asfalto o sterrato.

Un altro tipo di mappe proposte da bikeitalia diventa essenziale nella seconda fase dell'organizzazione della propria vacanza, ovvero la scelta della sistemazione notturna. Per evitare infatti di incontrare facce poco entusiaste al momento dell'arrivo in albergo in sella alla propria bicicletta, un'ottima idea è quella di rivolgersi a strutture che hanno trasformato le necessità dei cicloturisti in un'opportunità commerciale. Si tratta dei bike hotel, cioè strutture alberghiere che si autoproclamano amiche di chi viaggia in bici.

Nei bike hotel è possibile portare la bici in camera o sistemarla in un locale sicuro; si può chiedere di adeguare gli orari della colazione a quelli delle proprie uscite in bici; esiste uno spazio dedicato alla manutenzione e alla riparazione del proprio mezzo; non mancano mai una lavanderia e uno scaffale con atlanti e cartine stradali della zona. I bike hotel sono in definitiva vere e proprie oasi per i cicloturisti. Un elenco di bike hotel italiani è disponibile, oltre che bikeitalia, anche su bikehotelsitalia e italybikehotels.

SCEGLIERE L'EQUIPAGGIAMENTO GIUSTO – Per organizzare al meglio le proprie vacanze in bicicletta non bisogna dimenticare di portare con sé un equipaggiamento adeguato al tipo di viaggio che si sta per intraprendere. Se non avete ancora acquistato una bicicletta e avete intenzione di farlo poco prima del viaggio, ricordate di scegliere un modello leggero, specie se siete alle prime armi. Optate per una bicicletta da turismo: robusta, ma leggera con il cambio che vi dà la possibilità di mantenere una postura comoda. Se invece siete già in possesso di una bicicletta modello MTB, ricordate di sostituire i copertoni originali con un modello più liscio e scorrevole, a meno che non decidiate di scoprire e raggiungere itinerari in montagna o al lago.

Per quanto riguarda i bagagli da portare con sé, vi consigliamo di scegliere un portabagagli robusto, da agganciare nella parte posteriore della bicicletta. Sulla parte anteriore, attaccata al manubrio, potete invece agganciare delle borse per gli accessori come portafogli, cellulare, cartina, macchina fotografica.

Infine non dimenticate il casco, specialmente se state organizzando un viaggio in famiglia in cui sono presenti anche dei bambini. All'interno delle borse mettete vestiti comodi e, soprattutto, un pezzo di sapone solido da usare per lavare i panni una volta giunti a destinazione.  

COSA ASCOLTARE – Che decidiate di passarla in sella oppure comodi in poltrona, l'estate è perfetta anche per le bici da ascoltare. In questo caso il vostro essere ciclisti attivi o immaginari può fare una grande differenza. Ecco quindi alcune idee in tema di musica per godere a pieno di un viaggio di piacere in bicicletta. In particolare, le due playlist a tema “ciclistico” più seguite di Spotify potranno tornarvi utili solo nel primo caso: l'eccentrica Cycling music (34mila followers) e la più essenziale CYCLING (21mila followers), infatti, sono selezioni di pezzi pensate per chi mentre pedala non presta certo attenzione alle parole. Dentro ci sono Avicii e Calvin Harris, passando per gli Imagine Dragons e Fonsi e, per quanto ci risulti che nessuno tra loro abbia mai composto un'ode in musica alla bicicletta, alcuni pedalatori potrebbero trovare stimolante avere nelle orecchie il ritmo delle hit dell'estate più passate nelle sale da spinning di tutto il mondo.

Tuttavia l'estate è anche e soprattutto aria aperta, è natura e biciclette che si incontrano e ispirano poeti e musicisti. Se vi sentite più vicini a questa categoria di ciclofili, e immaginate la vostra colonna sonora dell'estate come una sequenza di canzoni composte per la bicicletta prima ancora che per i ciclisti, allora il consiglio è di orientarvi su un altro tipo di playlist. In Giro d'Italia/Ciclismo, ad esempio, sono raccolte alcune tra le sigle più famose della corsa rosa: ci sono brani di Enrico Ruggeri e Paolo Conte, dei Nomadi e degli Stadio, ed è evidente che in questo caso diventi opportuno fermarsi ad apprezzare i testi, insieme alle note.

Il passo finale è l'approccio ai concept album dedicati al ciclismo, che sono rari e preziosi come perle. Caso unico in lingua italiana è Goodbike dei Têtes de Bois, undici brani che si legano tra loro in un racconto insieme popolare e ricercato, intenso già a partire dal brano di apertura: “Alfonsina e la bici” è la storia di Alfonsina Strada, prima e unica donna a correre il Giro d'Italia (degli uomini). Il videoclip del singolo (2010) è stato interpretato da Margherita Hack.

Infine, in tema di album interamente dedicati alla bicicletta, Tour de France dei Kraftwerk è imprescindibile sempre, ma in particolare quest'anno, con la 104a edizione della Grande Boucle partita poche settimane fa da Düsseldorf, città di origine della band punto di riferimento dell'elettronica mondiale. In Tour de France c'è tutto l'amore dei Kraftwerk per il ciclismo pedalato e guardato, è fusione di uomo e tecnica, è un flusso elettronico che sorge e fluisce continuo, come il plotone dei corridori durante la corsa a tappe francese. È, per dirla con la BBC, “la celebrazione definitiva dei muscoli e del titanio”. Beh, buon ascolto.

COSA LEGGERE – Se ascoltare musica e pedalare sono operazioni tutto sommato compatibili, leggere mentre si va in bici non è binomio consigliabile a cuor leggero. D'altra parte stare sempre in sella non si può, occorre rilassare la mente e lo spirito, e in questo caso un libro può essere una scelta azzeccatissima e ideale per vivere a pieno anche i momenti in cui non si è in sella, anche perché il ciclismo – si sa – è lo sport più letterario di tutti, e le buone letture a tema-bicicletta certo non mancano.

“La corsa”, di Tim Krabbé (Marcos y Marcos, 2006, 14 euro) è il grande classico della narrativa a due ruote. Secondo il New Yorker, si tratta di “una delle più convincenti storie d'amore della memoria recente”, e la storia d'amore in questione è quella tra l'uomo e la sua bicicletta, ma anche tra il corridore e la competizione, tra il gruppo e la natura. È il racconto di una corsa, ed ha il ritmo ossessivo della corsa; dura poco ma contiene decine di prospettive diverse, ed è difficile farne a meno.

Diverso ma non meno appassionato è il rapporto con il mezzo che costruisce Robert Penn in “Ciò che conta è la bicicletta” (Ponte alle Grazie, 2014, 13.60 euro), che parte dalla necessità dell'autore di farsi costruire una nuova bicicletta e si evolve in un viaggio storico e geografico dentro la storia di una delle più grandi invenzioni della storia dell'umanità. Dalla California a Milano, da Portland a Conventry, il libro è un susseguirsi di digressioni gustose che hanno come ambizioso fine quello di spiegare perché, alla fine dei conti, ci piaccia così tanto pedalare.

Infine, per chi nemmeno ad agosto riesce a stare lontano dal ciclismo dei campioni e dall'epica delle grandi storie, l'ultima opera di Claudio Gregori può essere l'ideale. “Il corno di Orlando” (66thand2nd, 2017, 22 euro) è un lavoro quasi archeologico che scava dentro il grande mistero di Ottavio Bottecchia, primo corridore italiano a vincere il Tour de France, morto in circostanze oscure un pomeriggio di giugno, durante un allenamento. Il libro di Gregori è l'indagine definitiva, è un romanzo storico che scorre con il pathos di un giallo, e per impreziosire una vacanza è davvero difficile chiedere di più.